Una lampada simbolo di cambiamento. Oggi vi raccontiamo qualche curiosità sulla famosa Flowerpot, la lampada disegnata da Verner Panton nel 1968.
Questa lampada ha segnato un punto di svolta nel design, in particolar modo in quello scandivano, non soltanto per i materiali, per le forme, per i colori, ma soprattutto per l’idea alla sua base. Quella di creare un prodotto capace di emozionare.
I MATERIALI E I COLORI
Il design danese degli anni 50 e 60 prevedeva linee pulite che seguissero la funzionalità del prodotto. Il materiale maggiormente utilizzato poi, era il legno.
Verner Panton però a questi capisaldi della ricerca inserì anche la ricerca di emozioni che gli oggetti dovevano dare e la sperimentazione di nuovi materiali e colori.
Anche il colore infatti è uno degli aspetti più importanti nei suoi progetti.
“La maggior parte delle persone trascorre la vita in una triste conformità grigio-beige, avendo paura dei colori”, raccontava Panton. Un’osservazione che spiega bene il suo approccio al design. Sono proposte in una vasta palette di colori. Il risultato è una lampada allo stesso tempo minimale ma giocosa, funzionale ma divertente. Una delle lampade più iconiche della storia del design.
Viene realizzata in tre diverse soluzioni: in alluminio scavata con finitura laccata, in acciaio con finitura spazzolata oppure in acciaio con finitura cromata.
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LA FORMA
La lampada Flowerpot è composta da due semisfere in metallo contrapposte: la superiore ha un diametro due volte più grande di quella inferiore mentre la sfera inferiore rappresenta ed accoglie il bulbo. La parte esterna con la sua superficie riflettente colorata riprende il colore della sfera inferiore.
Panton pensò la serie sia come sospensione che come lampada da tavolo, progettò inoltre anche la versione da parete che non venne però messa subito in produzione.
Nel 2020, la versione da tavolo è stata messa in produzione anche nella variante senza fili.
CURIOSITÀ
Nel 1969 questa lampada arricchisce gli arredi della casa editrice Spiegel di Amburgo, uno tra gli esempi più notevoli del design d’interni firmati da Panton, e tra i pochi che ancora esistono, almeno in parte.
Per la rivista famosa Panton progettò la zona di ingresso con cortile e atrio, la mensa e le aree bar, la piscina per i dipendenti nel seminterrato del palazzo, le sale per le conferenze editoriali.
Anche in questo caso le combinazioni di colori è uno dei principali elementi di design. Si occupò di disegnare tutto: dalle lampade ai tessuti ai rivestimenti. La mensa è la zona del progetto in cui si ritrova la Flowerlamp. Questo spazio è finora rimasto in versione originale e oggi rappresenta un documento unico e di valore storico.
La Flowerlamp è anche una piccola star del cinema, compare infatti in alcune scene di James Bond 007 “Diamonds are Forever ” (1971). Forse anche questa comparsa cinematografica ha contribuito nel tempo a consacrare questo prodotto di Verner Panton alla storia del design.
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